LA FRASE

C'è una forza motrice più potente del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà.

( Albert Einstein )

martedì 10 gennaio 2012

Giovedì 19 - ore 21:00 (conferenza a tema)
Lorenzo Caccianiga
I neutrini - Le particelle più elusive
possono portarci nuove informazioni sugli astri
 - Un astrofisico... "particolare"
Bonobo: i primati cosi simili a noi

Umane, fin troppo umane
le scimmie così simili a noi

Le ricerche che negli ultimi anni hanno dimostrato quanto sia sottile il gap tra noi e i primati. Tanto che i National Institutes of Health (Nih) statunitensi hanno chiesto a una commissione d'inchiesta di stabilire dei limiti alla sperimentazione di SARA FICOCELLI

da sito Repubblica/scienze - 10/01/2012

SIMILI all'uomo lo sono sempre stati ma solo ora la scienza, grazie a studi più specifici, se ne sta rendendo conto. Scoprendo che gli scimpanzè (ma anche i bonobo, gli orango...) non solo giocano in modo inquietantemente simile ai nostri bambini, non solo usano agilmente mestoli e altri utensili "moderni", ma se istruiti il minimo indispensabile giocano anche d'azzardo, adattano il linguaggio al pubblico che hanno di fronte, sanno intuire se un consimile è più ignorante di loro e se c'è qualcosa di urgente da comunicare danno l'allarme al branco, mossi da un sentimento evoluto in teoria tipico della specie umana: la solidarietà.

Secondo scrittori come Peter Høeg, che con "La donna e la scimmia" scandalizzò il mondo raccontando l'amore tra un umano e un primate, i nostri antenati antropomorfi sono decisamente meglio di noi, intelligenti ma non smaliziati, giocherelloni ma mai superficiali, specialmente se di mezzo ci sono i consimili. Spaventato e affascinato da tutto questo, l'uomo ha dedicato alla vicinanza tra scimmia ed essere umano capolavori di fantascienza e documentari rivoluzionari. Come quello che ha ispirato il film "Project Nim", vincitore di una sezione speciale dell'ultimo Sundance Film Festival, basato sulla storia vera di un esperimento condotto negli anni '70 in America su un cucciolo di scimpanzé, strappato alla madre e cresciuto in una famiglia umana composta da due genitori e sette figli.

La vita della scimmia Nim Chimpsky mostrò per la
prima volta all'opinione pubblica quanto questi animali siano simili a noi. Oggi sull'argomento sappiamo molto di più. Una ricerca dei dipartimenti di Psicologia e Biologia evolutiva dell'università di Parma ha ad esempio rivelato che le scimmie, se stressate o eccitate, riescono a parlare, o meglio a "vocalizzare", ed è proprio grazie a questi suoni complessi che avvisano i compagni in caso di pericolo, come spiegano gli studiosi del Max Planck Institut di Lipsia in Germania e dell'Università britannica di St. Andrews. Il comportamento sociale delle scimmie è simile al nostro fin dai primi anni, tanto che, secondo uno studio dell'Università di Pisa e dell'istituto di Scienze e tecnologie della cognizione del Consiglio nazionale delle Ricerche (Cnr) di Roma, fino a tre anni anche i cuccioli di scimpanzè, come quelli d'uomo, preferiscono il gioco solitario, per poi avvicinarsi ai compagni crescendo.

Le ricerche che negli ultimi anni hanno dimostrato quanto sia sottile il gap tra noi e i primati sono talmente tante che i National Institutes of Health (Nih) statunitensi hanno chiesto a una commissione d'inchiesta costituita da esperti dell'Institute of Medicine e del National Research Council di stabilire limiti etici precisi quando si tratta di usare gli scimpanzè a scopi di sperimentazione. E siccome spesso sono loro a finire in laboratorio (proprio a causa della loro vicinanza con l'uomo), la comunità scientifica si trova oggi nella scomoda posizione di chi ha trovato la cavia ideale ma deve farsi degli scrupoli a usarla, perché essa è quasi un essere umano.

Qualunque tipo di sperimentazione animale è deplorevole, ma nel caso delle scimmie il discorso è ancora più delicato perché, stando agli ultimi dati raccolti, quelle maggiormente evolute soffrono come noi la solitudine e il dolore, hanno il senso della dignità e si affezionano in modo "umano" a chi gli sta accanto. Difficile, sottolinea il rapporto della commissione Usa, pubblicato su Science, pensare con nonchalance di ingabbiare questi animali e sottoporli ad esperimenti.

Negli ultimi 10 anni, negli Stati Uniti gli scimpanzé sono stati protagonisti di 110 progetti di ricerca. Nella metà dei casi si è trattato di studi sull'epatite C, il resto di genomica comparativa, neuroscienze, comportamento e malattie infettive. Fini nobili e utilissimi raggiunti facendo pagare alle cavie un prezzo molto salato: per capire quanto basta guardare il video 2 in cui Alfred, David, Xsara, Susi ed altri 34 scimpanzè vengono liberati dopo 30 anni di sperimentazioni in un laboratorio austriaco. L'abbraccio che si danno una volta in libertà ha qualcosa di talmente umano che sembra impossibile che ad infliggere loro questa tortura siano stati i cugini più evoluti. Ma del resto, come scrisse Pierre Boulle più di quarant'anni fa ne "Il pianeta delle scimmie", non bisogna fidarsi dell'uomo, "il solo fra i primati di Dio che uccide per passatempo, o lussuria, o avidità".
 
(10 gennaio 2012)

domenica 8 gennaio 2012

Disastro in liguria

Lorenzo Oliva 2^ A

ecologia

Edoardo Giannini 2A
LE CAUSE DELL'ALLUVIONE.
l'INTERVENTO DELL'UOMO SULL'AMBIENTE HA PORTATO MOLTI MIGLIORAMENTI GRAZIE ALL'UTILIZZO DELLA TECNOLOGIA.PURTROPPO PERO' SEMPRE PIU' SPESSO L'AMBIENTE VIENE SACRIFICATO A FAVORE DELLE NECESSITà E CAPRICCI DELL'UOMO.
LA CONSEGUENZA DI CIO'SONO I GRANDI DISASTRI AMBIENTALI CHE SI VERIFICANO SEMPRE PIU' SPESSO NEL MONDO.
IN ITALIA ,E PIU' PRECISAMENTE IN SICILIA,DOPO LA TRAGEDIA DELLA LIGURIA IL 22NOVEMBRE 2011,SI E' VERIFICATA UNA GRANDE TRAGEDIA,COME DESCRITTO DAL SEGUENTE ARTICOLO PRESO DAL"CORRIERE DELLA SERA":
 
 
FIUME DI FANGO A MESSINA
MUORE BIMBO DI SETTE ANNI
 
 
Un morto e due dispersi, ma il bilancio del maltempo nel Messinese potrebbe salire.E' di un bambino di 7 anni il corpo trovato ormai privo di vita nella frazione Scarcelli di Saponara,dove una frana ha travolto alcune case e dove ancora si cercano due dispersi.
Mentre a Barcellona Pozzo di Gotto,è esondato il torrente Longano,nemico sotterraneo che taglia in due la città,segnalato in tutte le mappe del rischio idrogeologico.
Nel tempo è stato nascosto sotto lunghi tratti di asfalto,ma ieri ha presentato il conto.
E' esondato davanti al municipio e Barcellona ha vissuto l'incubo di una nuova Giampilieri.
Il fiume di fango e detriti,venuto giù dalle borgate a monte,si è prima riversato nelle vie del centro per poi allargarsi trascinando tronchi d'albero,auto e cassonetti.
Un'onda melmosa che ha rapidamente allagato i piani bassi delle case,negozi e cantine.
La vittima,un bambino di soli 7 anni, è stata a Saponara,piccolo centro dell'entroterra,dove un costone roccioso si è abbattuto su un gruppo di case.
La fascia tirrenica del Messinese è sicuramente l'epicentro dell'ondata di maltempo che ha flagellato tutto il sud Italia.

domenica 1 gennaio 2012

i nostri auguri..


ode alla vita....

( per ascoltarla...)
http://www.youtube.com/watch?v=mQGfXTWxpLg&feature=related

Ode alla Vita

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle "i"
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi è infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita, di fuggire ai consigli sensati.

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge,
chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.

Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio,
chi non si lascia aiutare
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza
porterà al raggiungimento
di una splendida felicità.
-- Martha Medeiros