
Prof. Nava

Infatti una legge fisica dice che due corpi qualsiasi si attraggono con una forza proporzionale alle loro masse, ma inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
Di conseguenza anche fra la Terra e la Luna c’è una forza di attrazione. L’effetto di questa forza però è trascurabile per il nostro pianeta, che ha una massa circa 80 volte quella della Luna. Per la Luna invece questa forza è determinante: è la forza gravitazionale terrestre che non la fa scappare e la costringe a girare attorno alla Terra.
Nonostante sembrino paroloni complicati, questa forza d’attrazione gravitazionale non è altro che la forza che ci tiene con i piedi per terra. Infatti la Terra esercita su di noi una forza d’attrazione che ci impedisce di volare via e ci tiene attaccati alla superficie terrestre, essa è la stessa forza che fa cadere le cose, cioè la forza di gravità.
Anche la Luna risentendo della forza di gravità è in caduta libera verso la terra, come una palla. Allora perché non cade mai sulla Terra?
Il punto di caduta dipende dalla velocità iniziale dell’oggetto e dall’altezza da cui è lanciato. Il motivo per cui la Luna non cade sulla Terra è che la velocità iniziale della Luna e la sua altezza rispetto al suolo sono valori molto grandi quindi il punto in cui dovrebbe cadere è distante, tanto distante da risultare ogni volta “oltre” la Terra stessa. Istante per istante quindi la Luna si ritrova sempre nella stessa situazione di caduta libera verso la Terra, ma non la raggiunge mai perché il punto in cui dovrebbe cadere si trova costantemente fuori dalla superficie terrestre.
Come si intuisce dal disegno, dunque, percorso un tratto di caduta libera la Luna si ritrova nella stessa situazione di prima. È quindi un moto continuo che non si risolverà mai con uno schianto colossale della Luna sulla Terra. Si dice perciò che Terra e Luna si trovano in equilibrio. È una fortuna che funzioni in questo modo, perché siamo sicuri che la Luna col suo faccione pallido continuerà a scrutarci da lassù, continuerà ad ispirare il canto dei poeti e l’ ululati dei lupi fino a quando ci sarà il mondo.
Dati scientifici (fonte enciclopedia libera wikipedia)
Massa Terra: 5,9742 × 10^24 kg
Diametro equatoriale Terra: 12 756,274 km
Massa Luna: 7,347 673 × 10^22 kg
Diametro equatoriale Luna: 3476,2 km
BIBLIOGRAFIA
http://scienziatopazzo.altervista.org/2010/12/23/perche-la-luna-non-cade-sulla-terra/
Giulia Bertoni
PAOLO SCOTTI IIIA 19- 11-11
LA LUNA
Perché la Luna non cade sulla Terra?
A questa domanda gli scienziati hanno risposto già da molto tempo. La risposta è semplice ma affatto banale.
Una legge fisica dice che due corpi qualsiasi si attraggono con una forza proporzionale alle loro masse, ma inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza.
La formula che riassume tutto questo è la seguente:
F=G(mxM)/r^2
Di conseguenza anche fra la Terra e la Luna c’è una forza di attrazione. L’effetto di questa forza però è trascurabile per il nostro pianeta, che ha una massa circa 80 volte quella della Luna. Per la Luna invece questa forza è determinante: è la forza gravitazionale terrestre che non la fa scappare e la costringe a girare attorno alla Terra.
Dati scientifici (fonte enciclopedia libera wikipedia)
Massa Terra 5,9742 × 10^24 kg
Diametro equatoriale Terra 12 756,274 km
Massa Luna 7,347 673 × 10^22 kg
Diametro equatoriale Luna 3476,2 km
Nonostante sembrino paroloni complicati, questa forza d’attrazione gravitazionale non è altro che la forza che ci tiene con i piedi per terra. Infatti la Terra esercita su di noi una forza d’attrazione che ci impedisce di volare via e ci tiene appiccicati sulla superficie terrestre.
(Piccola curiosità: questa forza, nota anche come forza di gravità, è importantissima per la nostra sopravvivenza infatti impedisce alle particelle d’aria di disperdersi nello spazio. La forza di gravità le trattiene tutte in prossimità della superficie terrestre e ci permet
te così di respirare.)
Anche la Luna risentendo della forza di gravità è in caduta libera verso la terra, come una palla. Allora perché non cade mai sulla Terra?
Il punto di caduta dipende dalla velocità iniziale dell’oggetto e dall’altezza da cui è lanciato. Il motivo per cui la Luna non cade sulla Terra è che la velocità iniziale della Luna e la sua altezza rispetto al suolo sono valori molto grandi quindi il punto in cui dovrebbe cadere è distante. Tanto distante da risultare ogni volta “oltre” la Terra stessa. Istante per istante quindi la Luna si ritrova sempre nella stessa situazione di caduta libera verso la Terra, ma non la raggiunge mai perché il punto in cui dovrebbe cadere si trova costantemente fuori dalla superficie terrestre.
Come si intuisce bene dal disegno dunque, percorso un tratto di caduta libera la Luna si ritrova nella stessa situazione di prima. È quindi un moto continuo che non si risolverà mai con uno schianto colossale della Luna sulla Terra. Si dice, in termini tecnici, che Terra e Luna si trovano in equilibrio. È una fortuna che funzioni in questo modo, così siamo sicuri che la nostra amica Luna col suo faccione pallido continuerà a scrutarci da lassù, continuerà ad ispirare il canto dei poeti e l’ululato dei lupi fino a quando ci sarà il mondo.
BIBLIOGRAFIA:
http://scienziatopazzo.altervista.org/2010/12/23/perche-la-luna-non-cade-sulla-terra/
Perché la luna gira intorno alla terra e non viceversa?
Terra e Luna girano reciprocamente attorno a se stessi: La Terra ha una massa enorme e impedisce alla Luna, relativamente piccola di scappare via, ma la Luna proprio piccola non è, quindi anche lei un poco attira la Terra e non la lascia muoversi in pace. Quindi siccome c'è una attrazione gravitazionale bella forte, uno attira l'altra, l'altra attira l'uno, e in sostanza si attirano a vicenda, ruotando assieme attorno a un punto tra il centro della Terra e il centro della Luna.
Poi, siccome la Terra è molto più grande della Luna, questo punto in comune non sarà lontano dal centro della Terra, quindi si dice semplicemente che è la Luna che gira attorno alla Terra.


1911: Nobel per la chimica a Marie Curie
Un anno di certo non scelto a caso, visto che cade nel centenario del secondo premio Nobel di Marie Curie, conferitole «in riconoscimento del suo lavoro nell’avanzamento della chimica per la scoperta degli elementi radio e polonio, per l’isolamento del radio e per lo studio della natura e dei composti di questo elemento». Tra l’altro va sottolineato come Marie Curie sia stata l’unica donna a vincere due premi Nobel, oltretutto in due aree distinte (il primo premio, del 1903, le fu assegnato in fisica per i suoi studi sui fenomeni radioattivi).
La chimica ci accompagna nella nostra vita quotidiana, spesso senza che nemmeno ce ne rendiamo più conto. Per avere un’idea delle moltissime occasioni in cui i gesti di ogni giorno sono resi possibile da decenni di ricerca, il comitato organizzatore dell’Anno Internazionale della Chimica ha realizzato un breve video, che vi proponiamo in questa pagina, che ci accompagna in un viaggio attorno al mondo, con la chimica come filo conduttore:
Guarda Video: Chimica tutto intorno a noiSul sito italiano della manifestazione, si trovano tutti gli appuntamenti sparsi sul territorio, visibili anche su di una comoda mappa dell’Italia. In questi ultimi mesi dell’anno, da tenere sott’occhio la pagina dedicata alla Settimana della Chimica che si svolge a ottobre.
La parola a tre chimici
Abbiamo colto l’occasione per intervistare tre chimici, due italiani e un inglese, per farci raccontare quali sono le sfide più importanti che la chimica sta vivendo oggi e quale può essere il suo contributo al miglioramento delle condizioni di vita dell’uomo.
«Le persone sono letteralmente assetate di conoscenza: lo si è visto con il grande successo di pubblico delle iniziative fin qui realizzate in questo Anno Internazionale della Chimica». Parole di Peter Atkins, chimico che per lungo tempo ha insegnato chimica al Lincoln College di Oxford.
Leggi l’intervista completa a Peter Atkins
Che cos’è la chimica? La risposta di Vincenzo Balzani ha un sapore leggermente romantico: «Quando si entra nel mondo della chimica si rimante incantati. La chimica è come un grande libro già scritto ma che ha molti fogli ancora bianchi: i chimici devono studiare da questo libro ma devono anche riempire le pagine bianche». E spesso quelle pagine bianche sono servite a scrivere soluzioni a grandi problemi dell’umanità.
Leggi l’intervista completa a Vincenzo Balzani
Un adagio che ha sempre più preso piede nelle conversazioni informali dice che oggi c’è meno chimica rispetto al passato. Non la pensa così Gianfranco Pacchioni dell’Università di Milano Bicocca: «Negli ultimi anni si è esaltato il concetto di interdisciplinarietà che la chimica ha sempre avuto».
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INGREDIENTI
acqua ossigenata
sapone liquido per piatti
coloranti per alimenti (blu, rosso, verde)
acqua
ioduro di potassio
PREPARAZIONE
1. si prepara una soluzione da 20 ml di acqua ossigenata,
2. si aggiungono 3-4 ml di sapone liquido,
3. si mescola lentamente con un agitatore senza provocare la formazione di bollicine,
4. si ripartisce questa quantità di liquido in 4 diverse provette,
5. si aggiunge a ogni provetta, tranne una, qualche goccia di colorante di diversi colori,
6. si prepara a parte una soluzione acquosa (pochi ml) con una punta di spatolina di ioduro di potassio
Per effettuare l'esperimento si versa in ciascuna provetta la soluzione di ioduro di potassio.
COSA SI OSSERVA?
NB: nel corso del nostro esperimento abbiamo sostituito l'acqua ossigenata con l'acqua comune, in modo tale da imparare la procedura senza sprecare acqua ossigenata. Ci siamo accorti che così facendo l'esperimento non poteva riuscire. Ripetendo l'esperimento con acqua ossigenata la reazione avviene con successo...UN ATOMO DI OSSIGENO.......FA LA DIFFERENZA!!!!
. . . . . . . . . . . . . . . .
SPIEGAZIONE:L'aqua ossigenata (perossido di idrogeno) che viene normalmente usata in soluzione acquosa come disinfettante si acquista in farmacia, tipicamente diluita in acqua con una concentrazione di 3 grammi ogni 100. Talvolta la sua concentrazione è espressa in "volumi": una soluzione a "120 volumi" contiene tanta acqua ossigenata da liberare 120 litri di ossigeno per litro. L'acqua ossigenata che si acquista in farmacia è a circa "10 volumi".
Anche diluito, è un xomposto instabile: tende a decomporsi in acqua e ossigeno gassoso secondo la reazione:
La quantità di ossigeno che si forma normalmente è piccola, perché la decomposizione è abbastanza lenta. Probabilmente avete già visto che quando l'acqua ossigenata viene versata su una ferita si sviluppa una vivace effervescenza, sempre dovuta alla liberazione di ossigeno gassoso, che sfugge.
La reazione può essere resa rapida utilizzando una sostanza "estranea" come lo ioduro di potassio (in un'altra versione "ecologica" dell'esperimento si utilizza lievito di birra) .
Inoltre, aggiungendo un tensioattivo (sapone per piatti),si intrappola l'effervescenza in una schiuma alla superficie del liquido.
Nel nostro esperimento si sfrutta proprio l'azione "catalitica" dello Iodio disciolto in acqua per far avvenire molto velocemente la decomposizione dell'acqua ossigenata. Lo ione Iodio I- partecipa alla reazione, rendendola così più veloce, ma non viene consumato: nel secondo stadio se ne forma una quantità uguale a quella consumata nel primo, nel quale viene riciclato.
questo è appunto il comportamento caratteristico di un "catalizzatore proprio".
Poiché in presenza di ioduro la reazione risulta molto veloce, l'ossigeno si sviluppa molto rapidamente e, in presenza di un agente schiumogeno (detersivo per i piatti), forma un'abbondante schiuma. Non solo, se la reazione è condotta in un recipiente abbastanza piccolo, l'elevata velocità di sviluppo del gas provocherà la fuoriuscita della schiuma dal recipiente, allo stesso modo in cui lo fa il gas propellente nelle bombolette-spray.
Inoltre, poiché la rapida liberazione di calore che avviene durante la reazione può provocare una parziale evaporazione dell'acqua e la proiezione della schiuma sarà accompagnata dalla formazione di vapore.

